Nessuna mummificazione artificiale: la scienza conferma la conservazione naturale di Santa Teresa

Il quotidiano di Salamanca, Spagna, nella sua edizione locale, Alba de Tormes Al Día, pubblica i risultati dello studio condotto sui resti di Santa Teresa di Gesù, esaminati da un team di antropologi italiani. L’articolo, che riproduciamo in una nostra traduzione all’italiano, descrive le straordinarie prove contenute nel rapporto finale.

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(Roberto Jimenez, Alba de Tormes Al Día). A più di quattro secoli dalla sua morte, le spoglie di Santa Teresa di Gesù continuano a sfidare il passare del tempo. Un team di antropologi italiani, guidato dal prestigioso professor Luigi Capasso, ha confermato che la mummificazione delle sue reliquie è uno straordinario fenomeno naturale, che non comporta intervento artificiale alcuno. Questa scoperta, che rientra nella ricognizione canonica iniziata il 28 agosto 2024 ad Alba de Tormes, non rivela solo la sorprendente conservazione della santa.

Capasso, con all’attivo circa quaranta progetti simili e accompagnato dagli antropologi Ruggero D’Anastasio, Iacopo Cilli e Arianna de Felice dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara, ha condotto un’analisi esaustiva delle reliquie di Teresa de Cepeda y Ahumada (1515-1582). “Con questo lavoro ricostruiamo la storia della biologia di Santa Teresa. È una storia assolutamente straordinaria”, ha affermato l’esperto.

Un corpo intatto dopo secoli. Il rapporto preliminare di 53 pagine, presentato all’Ordine dei Carmelitani Scalzi e firmato da Capasso il 15 marzo 2025, descrive in dettaglio l’ubicazione e le condizioni delle reliquie: il corpo, il braccio sinistro e il cuore ad Alba de Tormes; la mano sinistra a Ronda, Malaga; e il piede destro a Roma. Sono tutti mummificati, con un livello di conservazione che ha stupito i ricercatori. “Il piede destro, la mano sinistra, il cuore e il braccio sinistro sono perfettamente conservati, con pelle intatta, tessuto sottocutaneo e muscoli al loro posto, e senza segni di degradazione”, ha spiegato Capasso.

Il volto della Santa ne è una testimonianza particolarmente suggestiva: il cuoio capelluto conserva ciocche di capelli castani, l’occhio destro ha le palpebre e l’iride scure e i tessuti nasali sono intatti. “Questa conservazione, a più di 400 anni dalla sua morte, trasmette una serenità che riflette il modo in cui ella affrontò la sua scomparsa”, ha aggiunto l’antropologo. Ai suoi piedi, i segni dei lacci dei suoi sandali e, sulla fronte, l’impronta del copricapo carmelitano, sono vestigia palpabili della sua vita austera.

Mummificazione naturale: un enigma risolto. Come si spiega questa eccezionale conservazione? Le analisi chimiche e micromorfologiche, effettuate al microscopio elettronico a scansione, escludono qualsiasi processo di mummificazione artificiale sul corpo, sul braccio sinistro e sul piede destro. “Si tratta di un fenomeno naturale davvero unico”, ha sottolineato Capasso. Nel cuore sono state rilevate solo efflorescenze inorganiche, probabilmente legate ai prodotti utilizzati dopo l’estrazione post-mortem, ma il resto delle reliquie si è conservato senza intervento umano.

La chiave, secondo il team, sta nelle condizioni ambientali. Le misurazioni microclimatiche hanno confermato che i siti di stoccaggio, come l’urna d’argento di Alba de Tormes, sono asciutti e idonei, evitando l’umidità che avrebbe accelerato la decomposizione. Inoltre, l’assenza di microrganismi contaminanti attivi dimostra che i tessuti sono stabilizzati. “Abbiamo disinfettato l’urna e consolidato i resti per evitare qualsiasi futuro degrado, sia meccanico che biologico”, ha affermato Capasso, garantendo la protezione di questa eredità.