(a.m.) L’articolo di Sergio Rubin su un futuro viaggio del Papa in Argentina, che linkiamo nella versione pubblicata da Valores Religiosos, dice sostanzialmente tre cose:
1.Il Papa non conferma il viaggio in Argentina ma spende la possibilità di farlo in un futuro prossimo – a marzo si dice – per condizionare il presidente Javier Milei. Vuole, insomma, che l’intolleranza presidenziale non sconfini in una guerra civile, dapprima ideologica, poi nelle strade.
2.Tanta e tale è la preoccupazione di papa Francesco per la situazione di odio sociale che cresce nel suo paese natio, che interviene come non ha mai fatto, neppure in situazioni di conflitto aperto come potevano essere la Colombia, o la stessa Cuba per rimanere in questo continente.
3. Fa sapere, infine, quale sarebbe il suo disegno nel caso di un viaggio in Argentina: fermarsi lo strettamente indispensabile a Buenos Aires e percorrere la rotta dei santi argentini, quelli che lui stesso ha portato sugli altari: Artémides Zatti (Rio Negro), il Cura Brochero (Cordoba), Mama Antula (Santiago dell’Estero). Insomma, un viaggio nella periferia della periferia.