Ci fu qualcosa di profetico nel summit della Chiesa latino-americana di Aparecida, in Brasile, in cui ebbe parte Bergoglio nel 2007 e che secondo tanti commentatori lo lanciò verso il pontificato. Alla droga, alla sua diffusione, al suo consumo, al dramma della tossicodipendenza, si riconobbe la qualità precipua di una pandemia, proprio come quella che si abbatterà sull’America Latina ai nostri giorni, quattordici anni dopo la storica conferenza appunto, il flagello virale del XXI secolo che spazza il continente dal Messico alla Terra del Fuoco e che come la prima, quella che introduce nell’organismo il temuto virus, provoca “lacerazioni, disperazione, impotenza, abbandono”. [Continua]