(Alver Metalli). Nel blitz in Corsica per il convegno sulla religiosità popolare il Papa (nella foto il murales di benvenuto ad Ajaccio) ha parlato anche al clero dell’isola francese. In un momento del discorso, a braccio, ha ricordato un episodio personale di quando era arcivescovo di Buenos Aires. Queste le parole non inserite nel testo ufficiale: «C’è un bravo frate cappuccino a Buenos Aires, che io ho fatto cardinale a 96 anni. Lui ha sempre una lunga fila di gente, perché è un bravo confessore, anch’io andavo da lui. Questo confessore una volta mi ha detto: “Senti, a volte mi viene lo scrupolo di perdonare troppo” – “E cosa fai?” – “Vado a pregare e dico: Signore, scusami, ho perdonato troppo. Ma subito mi viene da dirgli: Ma sei stato Tu a darmi il cattivo esempio!”».
Il frate capuccino a cui si riferiva si chiama Luis Dri, ha compiuto 97 anni ad aprile, l’ha fatto cardinale nel concistoro del 30 settembre 2023 e ancora passa le sue giornate nel confessionale.
Questo stesso episodio, raccontato al clero corso, lo si trova con maggiori dettagli nell’introduzione al libro Non avere paura di perdonare pubblicato da Rai-Eri nel 2016 e dalle edizioni San Paolo in lingua spagnola con il titolo No tengan miedo de perdonar.
In un punto, parlando al clero di Roma nel marzo 2014 Bergoglio da poco eletto Papa disse: «Mi viene alla mente un grande sacerdote di Buenos Aires, ha meno anni di me, ne avrà 72… Una volta è venuto da me. È un grande confessore: c’è sempre la coda lì da lui… I preti, la maggioranza, vanno da lui a confessarsi… È un grande confessore. E una volta è venuto da me: “Ma Padre…”, “Dimmi”, “Io ho un po’ di scrupolo, perché io so che perdono troppo!”; “Prega… se tu perdoni troppo…”. E abbiamo parlato della misericordia. A un certo punto mi ha detto: “Sai, quando io sento che è forte questo scrupolo, vado in cappella, davanti al Tabernacolo, e Gli dico: Scusami, Tu hai la colpa, perché mi hai dato il cattivo esempio! E me ne vado tranquillo…”».
Purtroppo l’edizione italiana di “Non avere paura di perdonare” è stata messa fuori catalogo e non è più reperibile. Rai-Eri detiene i diritti di edizione sino agli inizi del 2026 e non ha permesso la sua ripubblicazione in occasione dell’Anno Santo, cioè nel 2025. Una richiesta in questo senso da parte della casa editrice vaticana non ha avuto esito positivo.