Con questo termine lo scrittore James Joyce intendeva un’improvvisa rivelazione spirituale, causata da un gesto, un oggetto, una situazione quotidiana, che sembrano apparentemente banali, «ma che svelano qualcosa di più profondo, di più significativo e inaspettato». È quanto avviene nella galleria di personaggi del libro Epifanie, vagamente surreali come la venditrice dei biglietti della lotteria o l’allenatore in sedia a rotelle, o alle tante storie di delinquenti finiti male o redenti in extremis dalla Grazia di Dio. Tutti personaggi veri, ovviamente, non frutto di fantasia. Storie, a volte, di vite improbabili, ancor più scombussolate dalla diffusione del virus… [Continua]