“Ci ha aiutati a pensare”
(Alver Metalli). Methol Ferré aveva previsto l’elezione di Ratzinger-Benedetto XVI e preconizzato l’elezione di Bergoglio-Francesco I. Ci sono testi che ne fanno fede e che nel Papa e il Filosofo sono opportunamente citati. Il libro è una riedizione aggiornata di L’America Latina del secolo XXI otto anni dopo la pubblicazione di quel fortunato volume, edito in Italia, Argentina, Cile, Messico e Brasile. Nel frattempo, tra una edizione e l’altra, è avvenuta l’elezione a Papa di Bergoglio suo amico, che aveva apprezzato la pubblicazione di L’America Latina del secolo XXI tanto da presentare il libro a Buenos Aires al momento dell’uscita. In Il Papa e il Filosofo si evidenziano le frequentazioni corporali e intellettuali tra i due e le influenze del pensiero di Methol Ferré sull’attuale Papa. Altri, come Massimo Borghesi e Austen Ivereigh, hanno ampliato i solchi accennati e approfondito le assonanze intellettuali tra i due. Aggiungo solo che Bergoglio seguì con partecipazione gli ultimi mesi della malattia di Methol Ferré. Varie volte chiese informazioni sul suo stato di salute. So che voleva conferirgli un riconoscimento, forse la stessa Laurea Honoris Causa, nell’Università cattolica di cui era Gran Cancelliere. Mi ero impegnato a fargli sapere se le condizioni di Alberto fossero migliorate, per poter realizzare questo suo desiderio. Purtroppo, le cose non andarono così, e il 15 novembre del 2009 Methol Ferré morì. Ma Bergoglio non lo ha dimenticato.
Già Papa in più di una occasione ha accennato all’amico uruguayano. Nel giugno 2013 ricevendo in udienza il presidente dell’Uruguay José Alberto Mujica, ricordarono un amico comune “che non c’è più”. Un uomo che “ci ha aperto la mente” commentò Mujica, che “ci ha aiutati a pensare” gli rispose il Papa. Se Methol Ferré fosse vissuto e avesse partecipato ai nuovi tempi sopravvenuti con il papato di Bergoglio, «si sarebbe messo a ripensare tutta la storia dell’America Latina e la sua realtà attuale alla luce di questo avvenimento» ha scritto un altro caro amico e suo connazionale Guzman Carriquiry, «si sarebbe messo a scrivere e a condividere le nuove esigenze e responsabilità che questo pontificato porta per tutta la Chiesa latino-americana». È vero quel che dice poi: «“Tucho” Methol Ferré ci manca, ma oggi più che mai abbiamo bisogno che queste riflessioni e prospettive vengano affrontate. La lettura di questo libro è un ottimo incentivo per realizzare questo compito».